La mostra di Genova si presenta come la continuazione della mostra romana tenutasi nel 2012 al chiostro del Bramante e come essa è una total immersion nell’arte dell’ultimo Mirò.
L’artista catalano dopo il 1956 decise di trasferirsi a Palma di Maiorca e questa isola diventa il suo regno, questa isola che è per lui “Poesia e luce”, luogo delle sue radici, lì nasce la mamma, lì va in vacanza dalla nonna, lì conosce l’amore della vita. Maiorca è il luogo dove si realizza il suo sogno, quello di avere uno studio ampio e luminoso, realizzato grazie all’amico Josep Sert, concepito come un vero e proprio laboratorio creativo pieno di oggetti e suppellettili (e ricostruito all’interno della mostra).
L’artista lo definisce il suo “giardino” e lui, il giardiniere, ha il compito di curare la crescita di fiori, erbe e arbusti (le sue opere) con le potature e sradicando le erbacce.
Durante questi ultimi trent’anni passati sulll’isola Mirò non smetterà mai di sperimentare e innovarsi allontanandosi dallo stile figurativo per avvicinarsi all’”essenziale”. Attratto dall’espressionismo astratto americano, ispirandosi al calligrafismo dell’arte orientale abbandona il cavalletto, il nero diventa il colore dominante e crea le sue opere dipingendo senza pennelli, spruzzando il colore, stendendolo con le dita usando materiale di riciclo. Ma per farvi entrare nello spirito delle sue opere, per darvi una chiave di lettura per capire le sue opere cosa c’è di meglio che consigliarvi questo video dove si vede lo stesso Mirò all’opera?… clicca QUI
Buona visione
La visita alla mostra di Mirò è prevista per domenica 24 Febbraio